Liceo Classico della Comunicazione

Il Liceo classico Giannone oggi, propone attraverso la sua ricca offerta formativa un modello culturale di insegnamento-apprendimento, che pur confermando il messaggio perenne e sempre attuale della cultura classica, consapevole delle necessità del rinnovato mondo del lavoro in tutti i campi, amplia i suoi orizzonti attraverso il potenziamento dell’insegnamento della lingua inglese e dell’informatica per tutto il corso quinquennale non solo nelle attività didattiche ordinarie, ma anche in quelle extracurricolari. La forte domanda, da parte delle famiglie e degli alunni, di conoscenze e di competenze nelle lingue straniere e nelle scienze tecnologiche trova piena corrispondenza nella richiesta del mondo della produzione ed universitario, considerato che quasi tutti gli alunni del liceo classico intraprendono gli studi universitari. Del resto la conoscenza delle lettere classiche e del latino in particolare rende trasparente e motivato il linguaggio di molte scienze tecniche, in quanto il lessico è fondamentalmente di tradizione latina. La cultura del mondo latino è un patrimonio prezioso che non può essere negato agli alunni della scuola del terzo millennio. Nel nostro tempo, caratterizzato da riforme scolastiche contrastate o annullate e di fronte alla grande flessibilità del mondo del lavoro, la cultura umanistica rappresenta un valore inestimabile per le nuove generazioni. Il  liceo classico Pietro Giannone, interprete di questa esigenza attuale, continua, nel segno di una consolidata e gloriosa tradizione, la sua opera formatrice di cittadini responsabili e preparati, facendo proprio il monito di Burke: “La gente che non ripensa mai ai propri antenati, non penserà nemmeno ai propri discendenti”.
Possa dunque il Liceo Giannone continuare ad essere in Caserta fucina di giovani educati ai valori fondamentali ed universali, allontanandosi dal rischio dell’“apostasia”, come recentemente Papa Benedetto XVI ha definito la rinuncia ai valori fondanti della tradizione cristiana.
Alla fine di questa breve storia, spero di non avervi annoiato; ma se l’avessi fatto, per dirla con il Manzoni: “Credete che non s’è fatto apposta”.